RICONOSCERE I SINTOMI

L’esordio clinico del tumore dell’endometrio è rappresentato nella stragrande maggioranza dei casi da un sanguinamento vaginale anomalo, cioè da una perdita ematica che si presenta dopo la menopausa in qualsiasi momento o, in età fertile, fra due periodi mestruali o a seguito di un rapporto sessuale o in cicli irregolari abbondanti e più lunghi del normale. 
Anche se un sanguinamento vaginale può essere sintomo di condizioni non neoplastiche (es. fibromi uterini, polipi endometriali, lesioni del basso tratto genitale) è di vitale importanza eseguire una visita ginecologica in presenza di tale sintomo (soprattutto se compare dopo la menopausa).

Le donne che per storia familiare o ereditarietà genetica (Sindrome di Lynch) hanno un alto rischio di sviluppare un tumore dell’endometrio dovrebbero effettuare regolari controlli ginecologici. 

I PASSI DELLA DIAGNOSI

Come per tutti i tumori, anche per il tumore dell'endometrio la diagnosi precoce è fondamentale; l’iter terapeutico prevede:

Visita ginecologica con esame obiettivo pelvico ed esame speculare

PAP test

Ecografia transvaginale

Eventuale isteroscopia: nel caso l’ecografia rivelasse anomalie. Questo esame permette di visualizzare la cavità uterina e di eseguire eventuali biopsie mirate. Questa procedura può essere eseguita ambulatorialmente o in sala operatoria in base alla difficoltà prevista della procedura.

Biopsia endometriale o curettage: per ottenere l’analisi istologica del tumore, fondamentale per stabilire l’iter terapeutico

Dosaggio su sangue di un marcatore tumorale, il CA 125 che dà indicazioni solo in caso di malattia estesa o per particolari tipi di tumore

Valutazione della storia familiare per identificare eventuali fattori di rischio eredo/familiari associati alla Sindrome di Lynch.

STADI E PROGNOSI

La stadiazione del tumore dell’endometrio si basa sull’estensione della malattia, sul coinvolgimento della cervice uterina e dei tessuti periuterini, sulla presenza di metastasi linfonodali e a distanza. Si distinguono 4 stadi con peggioramento della prognosi dal I al IV stadio. 

Stadio I: il tumore è limitato alla parte alta dell'utero (corpo) e non ha invaso la cervice
Stadio II: il tumore ha invaso la cervice uterina, ma non aree al di fuori dell'utero

La percentuale di sopravvivenza a distanza di 5 anni dalla prima diagnosi e dal trattamento per questi due stadi iniziali è pari al 70-95%

Stadio III: il tumore si è diffuso oltre l'utero, coinvolgendo altre strutture della regione pelvica e/o i linfonodi.
Stadio IV: il tumore ha invaso la vescica e/o l’intestino oppure presenza di metastasi a distanza

La percentuale di sopravvivenza a distanza di 5 anni dalla prima diagnosi e dal trattamento per questi due stadi avanzati è del 10-60%