Che cos'è?

La vulva è la porzione più esterna dell'apparato genitale femminile. Il tumore della vulva colpisce la cute e si diffonde nei tessuti circostanti l’orifizio vaginale. 
Rappresenta il 3-5% dei tumori del tratto genitale femminile. E’ un tumore poco frequente (1-2 casi ogni 100mila donne). Può colpire persone di tutte le età, ma nella maggior parte dei casi la diagnosi riguarda donne con più di 70 anni e solo raramente donne di età inferiore ai 40 anni.

Oltre all’età, uno dei principali fattori di rischio è l’infezione da Papilloma virus umano (HPV). La vaccinazione contro questo virus rappresenta quindi la migliore forma di prevenzione che può contribuire a ridurre significativamente l’incidenza di questa neoplasia in tutte le fasce di età. Altri fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, la presenza di condizioni infiammatorie croniche dell’apparato genitale esterno femminile e le condizioni di immunodeficienza cronica.

Ogni anno in Italia si registrano circa 1.200 nuove diagnosi di tumore della vulva. Nel nostro Paese il tumore della vulva e il tumore della vagina, insieme, interessano circa 10.000 donne.

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Prevenzione, diagnosi, terapia
prevenzione
Quali sono i fattori importanti?
Uno stile di vita corretto riduce il rischio di tumore della vulva

L’arma più efficace è il vaccino HPV

I controlli ginecologici periodici possono essere decisivi

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diagnosi
Come riconoscere i sintomi premonitori
Generalmente asintomatico, ma prurito genitale, irritazione, dolore e sanguinamenti possono essere sintomi lamentali nelle fasi iniziali. Lesioni vulvari di nuovo riscontro e persistenti richiedono controllo medico immediato.
I passi della diagnosi
Nella maggioranza dei casi il carcinoma della vulva è diagnosticato in uno stadio iniziale.
Gli stadi della malattia
Si determinano sulla base di dimensione, sede, diffusione locale e a distanza.

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terapia
Trattamento chirurgico
E’ il cardine del trattamento del tumore della vulva
Trattamento medico
Verso i nuovi farmaci a bersaglio molecolare
Radioterapia
E’ usata in combinazione con chirurgia e chemioterapia

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Centri di cura

L’IMPORTANZA DEL CENTRO DI CURA SPECIALISTICO

A causa della loro eterogeneità i tumori ginecologici sono neoplasie molto complesse che hanno un diverso andamento clinico e una diversa risposta alle terapie nelle diverse pazienti. Pertanto tali patologie devono essere trattate in centri di cura di alta specialità che garantiscono un approccio multidisciplinare. Numerosi studi hanno dimostrato che la cura delle pazienti nei centri di alta specialità si traduce in un significativo miglioramento della cura, della sopravvivenza e della qualità di vita.

Ospedali di riferimento Acto  

All’interno dei Comitati Scientifici delle associazioni Acto sono presenti i rappresentanti dei centri di ginecologia e ginecologia oncologica di primo riferimento regionale. 

Scopri la mappa dei centri di riferimento Acto

Istituti italiani per la Ricerca e la Cura in Ginecologia Oncologica   

In Italia operano MITO (Multicenter Italian Trial on Ovarian Cancer) e MaNGO (Mario Negri Gynecologic Oncology Group) due gruppi  di ricerca in ginecologia oncologica che hanno l’obiettivo di promuovere la ricerca clinica più avanzata e favorire una gestione ottimale delle pazienti.

Scopri l’elenco  degli ospedali associati alla rete  M.I.T.O - Multicentre Italian Trials in Ovarian Cancer

Centri europei certificati per la chirurgia dell’ovaio 

In Europa sono 120 i centri ospedalieri di alta specialità certificati per la chirurgia dell’ovaio. La certificazione è rilasciata dalla Società Europea di Ginecologia Oncologica (ESGO), l’autorità che stabilisce gli standard multidisciplinari in oncologia ginecologica per tutti i Paesi europei. Per chi fosse interessato, è possibile consultare l'elenco dei centri specializzati italiani ed europei che hanno ricevuto una certificazione dalla Società Europea di Ginecologia Oncologica ESGO a questo link

Da non dimenticare
1
E’ un tumore inizialmente asintomatico che colpisce donne in età avanzata
2
Fa parte delle neoplasie ginecologiche HPV correlate
3
Comunicare al medico i primi sintomi aiuta la diagnosi tempestiva
4
La prevenzione primaria si basa sulla vaccinazione anti HPV
PERCHE’ PARLARE DELL’INFEZIONE HPV?

Il tumore della vulva fa parte dei tumori ginecologici HPV correlati, causati cioè dal papilloma Virus Umano che è responsabile della maggioranza delle infezioni sessualmente trasmesse. Le infezioni da HPV sono in grado di determinare proliferazioni cellulari nell’ospite che possono manifestarsi sotto forma di:

  • Tumori benigni, come i condilomi genitali;
  • Neoplasie intraepiteliali di vulva, cervice, vagina e ano;
  • Neoplasie invasive come il tumore della vulva, oltre che il tumore di cervice, ano e vagina.

Si conoscono oltre 100 ceppi di papilloma virus alcuni dei quali correlati ad alto rischio per neoplasie in diversi distretti. Il rischio di tumore della vulva si associa a 7 di questi ceppi.

I condilomi acuminati sono verruche benigne anogenitali il più delle volte causate dai tipi 6 e 11 del papilloma virus umano. I tipi oncogeni HPV 16 e HPV 18 rappresentano i più comuni ceppi ad alto rischioI tipi oncogeni ad alto rischio di HPV sono la causa del 40% dei tumori della vulva.

Il papilloma virus umano è così comune che l'80% degli uomini e delle donne sessualmente attivi non vaccinati contraggono il virus a un certo punto della loro vita. La maggior parte delle infezioni da Papilloma virus umano regredisce spontaneamente entro 1 o 2 anni, ma alcune persistono. L’infezione da virus HPV si sviluppa in modo spesso silente e può progredire fino a sviluppare forme di tumore ginecologico anche a distanza di 20-40 anni.

La vaccinazione anti HPV è l’unico strumento di prevenzione disponibile per annullare il rischio di ammalarsi. (link a articolo su Papilloma virus e vaccinazione nella sezione Cervice). 
Gli strumenti di screening organizzati per la diagnosi precoce purtroppo sono disponibili solo per il tumore della cervice.