La storia di Margherita

Ho scoperto di essere portatrice della mutazione BRCA quando mia sorella Rosa, più giovane di me di tre anni, si ammalò di tumore ovarico. Il professore, che l’aveva in cura, sospettava una patologia di carattere genetico-ereditario e aveva consigliato a tutte noi sorelle di sottoporci al test. Purtroppo, quando il risultato è arrivato, avevo già sviluppato una massa di 4 centimetri all’ovaio destro e quindi scoprire la mutazione genetica non mi ha risparmiato l’intervento, la chemioterapia e la depressione che l’ha accompagnata. Però mi ha aiutata a fare tutto il possibile per prevenire una recidiva.

Sottopormi al test BRCA e scoprire di essere positiva per me è stato come scorgere altri nuvoloni neri all’orizzonte ma questa volta avere il tempo di prendere l’ombrello e ripararmi dalla pioggia.

Oggi sapere di essere mutata se da un lato mi preoccupa sempre un po’, soprattutto alla vigilia dei controlli, dall’altro mi tiene all’erta. Mi ricorda di preoccuparmi del mio bene, di quello della mia famiglia e di mia figlia, che come me ha scelto di sapere ed è in attesa del risultato del test BRCA.

Margherita Lombardi, 56 anni, casalinga