La storia di Lucia

Appartengo a una famiglia numerosa: nove tra fratelli e sorelle. Per noi, famiglia non significa semplicemente condividere un legame di sangue ma per molti versi anche una storia, un destino. Quattro di noi sono portatrici della mutazione BRCA e Rosa, la più grande, se n’è andata per un carcinoma ovarico nel 2016, dopo quasi 4 anni di cure che purtroppo non sono bastate a salvarla.

Ma la sua storia, in qualche modo, ha cambiato la mia. Fu proprio quando la ricoverarono per la prima volta e scoprirono il tumore ovarico che decisi di sottopormi a una visita ginecologica specifica per i dolori addominali che provavo ormai da alcuni mesi. Da lì fui indirizzata a una serie di esami più specifici e la diagnosi fu la stessa: carcinoma ovarico bilaterale di terzo grado, con metastasi. Il professore che mi operò - e che già aveva curato Rosa - a quel punto iniziò a sospettare una patologia di carattere genetico-ereditario e ci consigliò di sottoporci al test BRCA.

Scoprire la mutazione genetica mi ha dato una possibilità in più per combattere il tumore, grazie alle cure mirate che faccio tutt’ora. E mi ha spinto a fare lo stesso per la mia famiglia, anche per quelle cugine lontane che ho cercato con Facebook e incoraggiato a sottoporsi al test BRCA. perché volevo che il destino toccato a Rosa non diventasse la loro storia.

Lucia Lombardi, 52 anni casalinga e mamma