Uso di parp inibitori in prima linea

Buonasera Dottore,

a mia madre, con carcinoma sieroso di alto grado e che non ha mutazione BRCA, dopo i primi tre cicli di chemio carboplatino e taxolo settimanali  è stato fatto l’intervento con residuo zero. Dopo ha fatto altri tre cicli di carboplatino e taxolo e adesso che siamo quasi al termine, le è stato proposto di assumere niraparib. La mia domanda è: entro quanto tempo dopo l’ultima chemio dovrà assumere questo parp inibitore? E quali effetti collaterali le può provocare il niraparib essendo lei ipertesa e con retto colite ulcerosa? Inoltre volevo sapere se è giusto darle questo parp pur non avendo, per fortuna, mai avuto una recidiva. Grazie mille x le Sue risposte.

S.I.


Gentile Signora,

l'uso dei parp inibitori in prima linea rimane argomento controverso, soprattutto per le pazienti senza mutazione BRCA. Nello studio PRIMA/ENGOT OV 26, la somministrazione di Niraparib dopo la chemioterapia di prima linea con Carboplatino Taxolo ha migliorato significativamente l'intervallo libero da progressione, ma non sono ancora a disposizione dati sulla sopravvivenza.

La tossicità di Niraparib è modesta (le pazienti potevano assumerlo per 3 anni), ma certamente la situazione clinica va monitorata attentamente, soprattutto in presenza di patologie concomitanti.

Cari saluti.

Fedro Peccatori