Recidiva e platinoresistenza: bevacizumab non rimborsabile in Italia

Gentile Dott.ssa Lorusso, mia suocera è affetta da cancro dell'ovaio recidivante. La scoperta risale al 2015, già al terzo stadio viene operata per una citoriduzione durante la quale non riescono ad asportare tutta la malattia. Si sottopone quindi a chemioterapia cisplatino + taxolo e viene in seguito rioperata col proposito di essere sottoposta ad HIPEC. L'operazione va a buon fine ma l'HIPEC non viene eseguito in quanto i globuli bianchi sono troppo bassi, viene inoltre applicata una stomia temporanea. Qualche mese dopo si presenta già una recidiva peritoneale ed epatica, ci rivolgiamo ad un altro centro dove questa volta viene sottoposta anche all'HIPEC oltre che all'asportazione di ogni residuo di malattia visibile (CC0). Purtroppo dopo soli due mesi dall'ultima operazione la malattia si ripresenta, questa volta anche con interessamento della pleure. Ci rivolgiamo agli oncologi che dopo consulto propongono una terapia a base di Taxolo + bevacizumab, che però può essere effettuata solamente all'estero, in quanto quest'ultimo farmaco non viene rimborsato dal servizio sanitario italiano in caso di recidive. La mia domanda è quindi, ma è possibile tutto ciò? Leggo spesso che viene impiegato anche in casi di recidiva e/o platino resistenza. Tra il resto mia suocera oltre alle terapie iniziali, ha eseguito un solo altro ciclio di chemioterapia con doxorubicina quando era in attesa di eseguire il terzo intervento. Grazie. Cordiali saluti.

SV


Gentile Signore,

purtroppo è vero. Il bevacizumab in Italia non è rimborsato nella malattia platino resistente e pur avendo avuto l'indicazione europea in Italia le nostre pazienti non possono beneficiarne se non acquistando loro stesse il farmaco. Mi spiace. 

Cordialmente

Ketta Lorusso