2020 - Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico: un 8 maggio speciale

Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico 2020: un 8 maggio speciale 

Il racconto di Adriana

“Mi chiamo Adriana, ho 22 anni e sono una splendida ragazza monovarica”: comincia così il video pubblicato su Facebook in occasione della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico e visto da più di 16 mila persone. “Contro questo tumore ginecologico ancora poco conosciuto che ti colpisce in modo silenzioso noi pazienti, medici, familiari abbiamo il diritto dovere di parlarne, di raccontare , di raccontarci” dice Adriana sorridendo “A questo tumore silenzioso dobbiamo opporre la forza potentissima delle nostre voci. “

Insieme ad Adriana, socia di Acto Bari (“una associazione bellissima” come le piace definirla),  sono state più di 3 milioni le donne che hanno alzato la loro voce e lasciato i loro messaggi sulla pagine dei social più noti. Perché la Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico è nata proprio per questo: per far conoscere la malattia, per informare, per raccontare le storie di chi l’ha conosciuta personalmente o di chi è stato al suo fianco, per abbattere il muro di ignoranza e di silenzio che da troppo tempo circonda questa neoplasia che occupa il decimo posto tra i tumori femminili e con cui oggi si confrontano 50mila donne italiane.  

Nonostante la sua gravità, il tumore ovarico è ancora poco conosciuto dalle donne (6 donne italiane su 10 non ne hanno mai sentito parlare) e soprattutto sono poco conosciuti i sintomi, la cause, i fattori di rischio e i fattori di protezione che caratterizzano questa malattia. A tutti questi argomenti la Giornata Mondiale ha risposto con tantissimi post pubblicati su Facebook, Instagram e Twitter dedicati ciascuno ad un tema caldo.

La campagna di Acto è stata seguita da più di 75mila persone e di queste circa 25mila hanno lasciato i loro messaggi, pensieri, commenti e speranze.

A tutti coloro che ci hanno seguito rivolgiamo il nostro grazie. Grazie da Torino, da Milano, da Monza, da Firenze, da Roma, da Napoli e da Bari.

Io, invece, la Mia Storia la disegno


Per vedere il trailer della campagna clicca qui.

Ho deciso che la mia vita nonostante tutto avrebbe continuato ad essere a colori. E ho ridisegnato la mia vita. Giorno per giorno”. Così inizia il racconto di una delle 3 donne che hanno accettato di partecipare a “Disegno la mia storia” l’appuntamento lanciato da Acto e Astra Zeneca in occasione della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico. Con un tratto leggero velato di rosa siamo tutte invitate a seguire le storie di tre donne che nei prossimi mesi Acto pubblicherà su Facebook. Tre storie a colori perché la malattia non debba mai più tingere di grigio o di nero la vita di chi soffre. 

Tumore ovarico: donne e prevenzione con Freeda

E così si è arrivati al 9 maggio. Un sabato collocato stranamente tra la Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico e la Festa della Mamma. Cosa si poteva fare? Freeda, il canale Facebook più seguito dalle donne, ha proposto i Purple Talks, “Donne e prevenzione” , 4 ore di consigli utilissimi affidati alle più note ginecologhe oncologhe italiane alternate a chiacchiere, canzoni, ricette ed evasioni. Più di un milione di persone hanno seguito l’evento. Chi avesse avuto la sfortuna di perderlo può sempre ritrovarlo sulle pagine di Facebook. Superfluo dire che l’appuntamento è imperdibile. Anche per le ritardatarie. Per vedere l'evento cliccare qui

 

... e il racconto di altre 3 milioni di donne

In tutto il mondo per l’8 maggio la campagna della World Ovarian Cancer Coalition  si è sviluppata a partire da metà aprile sui social media: Facebook, Instagram, Twitter e i siti del World Ovarian Cancer Day e della Coalition stessa. I risultati sono stati eccezionali: 3 milioni di persone coinvolte, pari a una volte e mezza rispetto al 2019. Donne, pazienti, medici, ricercatori, uomini e donne di buona volontà, si sono uniti sul web a testimoniare il loro impegno contro il tumore ovarico lasciando una impronta sul  Power Wall, una sorta di muro virtuale: il nome, la città o la nazione,  una foto o una frase simbolo. Hanno partecipato associazioni da 47 paesi con 49 lingue parlate. 

I post informativi sui vari aspetti del tumore ovarico hanno raggiunto un vastissimo pubblico, raggiungendo così il principale obiettivo della campagna: far conoscere sempre più e sempre meglio questa grave neoplasia con la speranza di cambiarne il futuro.  Nei tre giorni dal 7 al 9 maggio le persone raggiunte dalla campagna sono state oltre 1 milione e 450 mila, la metà del pubblico di tutto il periodo di campagna (circa un mese). Grande impatto delle pagine Facebook e un incremento strabiliante per la pagina Instagram che ha visto il 2000% di incremento rispetto al 2019.