Immunoterapia efficace nel tumore dell'endometrio

Buone notizie per le donne che si trovano ad affrontare un tumore dell’endometrio. E’ stata approvata dall’autorità regolatoria l’estensione dell’indicazione in prima linea dell’immunoterapia a base di dostarlimab nel trattamento di questa neoplasia per le pazienti con carcinoma dell’endometrio primario avanzato o ricorrente con deficit del sistema di mismatch repair (dMMR) e elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H), candidate alla terapia sistemica. Questa popolazione rappresenta il 20-30% dei tumori dell’endometrio primari avanzati o ricorrenti, che complessivamente sono la quarta per incidenza nel genere femminile con circa 9 mila nuovi casi l’anno.
Il farmaco sarà disponibile per le pazienti italiane e si basa sui risultati dello studio RUBY, che ha valutato l’efficacia dell’aggiunta di dostarlimab alla chemioterapia standard, carboplatino e paclitaxel, rispetto alla sola chemioterapia, nelle donne con le caratteristiche ricordate sopra.
“Lo studio Ruby ha evidenziato – spiega la prof. Domenica Lorusso, Direttore del programma di ginecologia oncologica dell’Humanitas San Pio X di Milano - una riduzione del 72% del rischio di progressione della malattia o di morte nelle pazienti con un particolare sottotipo molecolare di tumore (dMMR/MSI-H) trattate con la combinazione immunoterapia + chemioterapia e una riduzione del 68% del rischio di morte rispetto alla sola chemioterapia."
"Oggi nel campo dei tumori ginecologici – afferma Nicoletta Cerana, presidente di ACTO Italia Alleanza contro il Tumore Ovarico - stiamo assistendo ad una rivoluzione epocale. Dopo i successi della medicina personalizzata nella cura del tumore ovarico accogliamo con entusiasmo questa opportunità terapeutica che apre nuove speranze di vita non solo ad ogni donna che sta lottando contro un tumore avanzato dell’endometrio ma anche ai suoi familiari. Perché non bisogna mai dimenticare la tremenda capacità che un tumore femminile ha di ripercuotersi sul futuro dell’intera famiglia. Non a caso si dice che, se sta bene la donna, sta bene la società”.