di Nicoletta Cerana

Il tumore dell’utero è uno solo”, “colpisce solo le donne anziane”, “non è ereditario”, “si individua con il Pap test”, “è sempre causato dall’HPV”. Queste sono solo alcune delle false credenze che circolano – soprattutto online – sul tumore dell’utero. Idee sbagliate che rischiano di farci abbassare la guardia, sottovalutare i sintomi, ignorare i segnali del corpo o, peggio ancora, rinunciare alla prevenzione.

Ma la verità è ben diversa. E oggi, grazie alla ricerca scientifica, alla genomica e alle nuove terapie, abbiamo strumenti potenti per conoscere, prevenire e curare sempre meglio questo tipo di tumore. Solo in Italia riguarda oltre 133.000 donne, e i casi sono in aumento anche a causa del cambiamento degli stili di vita e della mancanza di adeguati strumenti di prevenzione e di screening.

La genomica ha letteralmente rivoluzionato la comprensione del tumore dell’utero. Grazie ai test genomici, oggi sappiamo che non esiste un solo tipo di tumore dell’utero, ma almeno quattro forme diverse, ognuna con caratteristiche, comportamenti biologici e risposte alle terapie differenti.

Questo significa che oggi è possibile personalizzare le cure, evitando trattamenti inutili o poco efficaci, e concentrando gli sforzi su ciò che funziona davvero, caso per caso.

Un altro mito da sfatare è che tutti i tumori dell’utero siano causati dal virus HPV. In realtà, solo il tumore della cervice uterina è strettamente legato a questo virus, mentre il tumore del corpo dell’utero (endometrio) ha cause diverse, tra cui fattori ormonali, obesità, diabete e predisposizione genetica.

E non è vero nemmeno che colpisca solo donne in post-menopausa: anche donne più giovani possono esserne affette, specialmente se hanno mutazioni genetiche come quelle associate alla sindrome di Lynch, una forma ereditaria che rappresenta circa il 5% dei casi.

Nel campo della cura, prima limitata alla chirurgia e alla chemioterapia, oggi possiamo contare su nuove opportunità, tra cui l’immunoterapia, che sta cambiando in modo significativo gli indici di sopravvivenza.  Nei casi più avanzati di tumore dell’utero, questa terapia ha portato a una riduzione della mortalità del 70%. Un risultato impensabile solo fino a pochi anni fa, che accende la speranza per molte pazienti.

E non è tutto: le cure di oggi sono sempre più conservative. Non sempre portano a infertilità, né compromettono in modo drastico il benessere sessuale. Anzi, si sta lavorando sempre di per garantire una buona qualità della vita anche da questo punto di vista.

Attenzione quindi alla cattiva informazioneche può causare danni enormi facendo sottovalutare i sintomi e creando paure inutili o aspettative sbagliate.

Per far conoscere le verità fondamentali su questo tumore le Società Scientifiche di Ginecologia Oncologica IGCS e ESGO hanno lanciato il Mese Mondiale del Tumore dell’Utero. Acto Italia sostiene la campagna sulle pagine Facebook e Instagram, organizza incontri con gli specialisti, pubblica guide informative: in questo mese di giugno siete tutti invitati a seguirci perché parlare, conoscere, informarsi è la prima, vera forma di prevenzione. 

Scoprite la verità :  il nostro esperto nel video qui sotto