Recidiva dopo due anni: quali prospettive?

Gentile Dott.ssa, Le scrivo per chiederLe un parere per una persona a me cara. Questa persona ha subito nel 2015 un intervento con asportazione totale ovaie e tube per la presenza di un tumore ovarico dalle grandi dimensioni. L'operazione è andata bene ma i dottori riscontravano la presenza di residui in altri organi pertanto veniva sottoposta a chemioterapia. Anche quest'ultima dava ottimi risultati. Dopo sei mesi dalla chemio, la persona in questione ha avuto una forte recidiva asettembre 2017, che l'ha portata al ricovero prima e ad un nuovo ciclo di chemio. La chemio l'ha aiutata tantissimo e fisicamente si era anche ripresa molto, pertanto i medici hanno deciso di sottoporla a terapia biologica per evitare comunque che la situazione in futuro potesse degenerare. A distanza di 6 mesi dalla fine della chemioterapia e nonostante la terapia biologica, gli esami fatti nell'ultima settimana hanno evidenziato la crescita dei focolai già presenti. A questo punto, le chiedo se questa persona può essere sottoposta nuovamente a chemioterapia tradizionale e se potrà comunque farla ancora per lunghi periodi, atteso che al momento sembra essere l'unica in grado di mantenere la situazione sotto controllo. A suo avviso ci sono cure che garantiscano sufficienti aspettative di vita?

AC


Buonasera Signora

Purtroppo quando la malattia recidiva lo scopo della terapia e’ quello di provare a cronicizzare il tumore. Tutti i farmaci a nostra disposizione, vecchi e nuovi, concorrono a questo prolungato controllo della malattia. Accanto alla terapia tradizionale dobbiamo affidarci in questo percorso anche a protocolli sperimentali. Consigli alla sua amica di parlare con il suo oncologo della possibilità di entrare in un protocollo sperimentale presso il centro di cura oppure di essere indirizzata verso un centro più grande dove ci sono sperimentazioni in corso

Più farmaci abbiamo, maggiori sono le possibilità di tenere la malattia sotto controllo. Cordialmente 

Ketta Lorusso