Paziente con diagnosi da 18 mesi e eventualità di terapie sperimentali

Buongiorno, mia madre e’ colpita da carcinoma ovarico da circa 18 mesi. Ha effettuato dei cicli di chemio terapia con platino e taxolo e in seguito e’ stata operata per l’asportazione delle ovaie e della parte “grossa” e possibile di tumore che si e’riversato nel peritoneo. In seguito e’ stata trattata con altri 3 cicli di chemio e poi per 4 mesi con olaparib. Nella tac di agosto 2019 pero’abbiamo scoperto una recidiva sopratutto per un nodulo di circa 2,5 cm sempre nel peritoneo e dopo 3 cicli di bevacizumab e dopo altra tac eseguito 12 dicembre 2019 il tumore non e’ regredito ma e’ stabile ma i marcatori correlati sono quasi tutti a 200. Cosa fare? Ci sono altre soluzioni per bloccare la malattia? Esistono cure sperimentali per aumentare la sopravvivenza visto che ci hanno risposto dove siamo in cura che le cambieranno la cura con altro farmaco definendolo come ultima arma a disposizione. Cioè la doxorubicina. Grazie per l’interesse.

AS


Buongiorno,

Certamente esistono protocolli sperimentali e assolutamente la paziente andrebbe sempre valutata per una terapia sperimentale.

Si faccia consigliare dal suo stesso oncologo quale è il centro più vicino che fa sperimentazioni cliniche e vada a fare una visita per capire se ci sono protocolli che possono essere proposti alla paziente. È importante che la signora venga valutata in una fase più precoce possibile della malattia perché molti protocolli pongono un limite al numero delle precedenti linee di chemio che la paziente deve aver ricevuto per poter essere arruolata,

Cordialmente 

Ketta Lorusso