Cronicizzazione della malattia: la ricerca ci aiuta

Gentile dottoressa Lorusso,

un tumore al IV stadio con metastasi polmonari ed epatiche comporta necessariamente una prognosi infausta nel breve periodo? Clinicamente a parte la presenza della malattia non ci sono segni di degenerazione. Mia zia appare sana, vitale ed energica.È davvero possibile con le nuove chemio e avastin in particolare cronicizzare per molti anni un tumore aggressivo come quello ovarico?

L'altra domanda che mi preme porle è se di fronte a una tac che dopo un trattamento di seconda linea vede alcune metastasi scomparse, altre metastasi ferme e altre ancora ridotte si può sperare che la situazione si mantenga tale per parecchio o in letteratura non esistono casi simili? Quando le cellule sono andate in giro per il corpo non c'è speranza di lunga stabilità?

La ringrazio anticipatamente.

Vicky


Gentile Signora,

Lo sforzo della ricerca clinica negli ultimi anni è stato proprio quello di cronicizzare la malattia.

Per fare questo,  ogni oncologo deve avere in mente una strategia per curare il tumore ovarico facendo in modo che la paziente non perda alcuna opportunità di cura. I nuovi farmaci in questo ci hanno dato una ulteriore opportunità.

Un abbraccio

Ketta Lorusso